Cuos Cous ...
Acqua cristallina con striature turchesi e verde smeraldo, palme che punteggiano la sabbia bianca e finissima, una leggera brezza anti-afa anche nei mesi più torridi: San Vito Lo Capo è un vero e proprio angolo caraibico, raggiungibile al massimo in meno di due ore di volo anche dai capoluoghi del nord Italia. A ridosso della riserva naturale dello Zingaro, con le sue calette da cartolina, San Vito è il paradiso di chi ama, oltre al mare trasparente, la buona tavola e quel certo non so che della Sicilia arabo-normanna, le sue tradizioni e il folklore cittadino.
Streaked with turquoise crystal clear water and emerald green palm trees that dot the white sand, a light breeze even during the heat of anti-hottest San Vito Lo Capo is a true piece Caribbean reached a maximum in less than two hours Flight also the capitals of northern Italy. Behind the Zingaro nature reserve, with its picture-postcard coves, San Vito is a paradise for lovers, in addition to the clear sea, good food and that certain something that the Arab-Norman Sicily, its traditions and folklore citizen.
Streaked mit türkisfarbenem kristallklarem Wasser und Smaragdgrün Palmen, dem weißen Sand, eine leichte Brise auch während der Hitze des Anti-heißesten San Vito Lo Capo dot ist ein echtes Stück Karibik erreichte ein Maximum in weniger als zwei Stunden Flight auch die Hauptstädte von Norditalien. Hinter dem Zingaro Naturschutzgebiet mit seinen Postkarten-Buchten, ist San Vito ein Paradies für Naturliebhaber, zusätzlich zu den klaren Meer, gutes Essen und das gewisse Etwas, dass der arabisch-normannischen Sizilien, seinen Traditionen und Folklore Bürger.
Streaked with turquoise crystal clear water and emerald green palm trees that dot the white sand, a light breeze even during the heat of anti-hottest San Vito Lo Capo is a true piece Caribbean reached a maximum in less than two hours Flight also the capitals of northern Italy. Behind the Zingaro nature reserve, with its picture-postcard coves, San Vito is a paradise for lovers, in addition to the clear sea, good food and that certain something that the Arab-Norman Sicily, its traditions and folklore citizen.
Streaked mit türkisfarbenem kristallklarem Wasser und Smaragdgrün Palmen, dem weißen Sand, eine leichte Brise auch während der Hitze des Anti-heißesten San Vito Lo Capo dot ist ein echtes Stück Karibik erreichte ein Maximum in weniger als zwei Stunden Flight auch die Hauptstädte von Norditalien. Hinter dem Zingaro Naturschutzgebiet mit seinen Postkarten-Buchten, ist San Vito ein Paradies für Naturliebhaber, zusätzlich zu den klaren Meer, gutes Essen und das gewisse Etwas, dass der arabisch-normannischen Sizilien, seinen Traditionen und Folklore Bürger.
Riserva naturale orientata dello Zingaro
La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea.
Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980, l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale.
Con la legge regionale 98/81, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.
La Riserva ospita circa 670 taxa infragenerici vegetali, alcuni dei quali endemiche e rare. Di questi 502 sono Dicotiledoni, 153 Monocotiledoni 3 Gimnosperme e 10 Pteridofite. Di notevole interesse la flora lichenica che annovera per la Riserva 130 specie mentre per i muschi sono note 35 specie. Infine sono stati rilevati nel territorio della Riserva anche 27 specie di funghi (macromiceti) di cui la famiglia più rappresentativa è quella delle Tricholomataceae. Le specie fanerogamiche endemiche costituiscono il 6,3% ripsetto al totale delle specie della Riserva e l'1,6% rispetto alla flora della Regione. [1]
Sono rappresentati differenti ecosistemi mediterranei, parzialmente modificati da residui di attività agricole.
Il paesaggio originario era costituito in massima parte da foresta mediterranea sempreverde (foresta xerofila) le cui tracce sono tuttora rappresentate da zone di lecceta, dove trovano ospitalità piccole felci, ciclamini, cespugli di pungitopo (Ilex aquifolium), e, al limite ovest della Riserva, anche da frammenti di sughereta, testimonianza di quella formazione forestale a sughera oramai quasi del tutto scomparsa nel resto della Sicilia Occidentale.
L'aspetto attualmente più peculiare della Riserva è tuttavia la gariga a palma nana, che caratterizza ampie zone del paesaggio costiero e che in Contrada Zingaro, dove si trovano esemplari di Chamaerops humilis che raggiungono i 2-3 mt di altezza, assume rilevanza di macchia.
Il paesaggio predominante nelle zone costiere è quello della macchia bassa caratterizzata dallo sparzio villoso (Calycotome villosa), la ginestra odorosa (Spartium junceum), il timo selvatico (Thymus vulgaris), l'Erica multiflora, l'olivastro (Olea europea var.sylvestris) e l'euforbia arborea (Euphorbia dendroides). Sono presenti inoltre l'alloro (Laurus nobilis), la malva (Malva sylvestris), il cappero (Capparis spinosa), il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare). Tra le rocce affioranti si sviluppano il ranuncolo (Ranunculus rupestris), l'issopo (Hyssopus officinalis) e l'endemico Allium lehmani. Tra le specie introdotte per la coltivazione si annoverano infine il mandorlo (Prunus dulcis), il frassino da manna (Fraxinus ornus), il carrubo (Ceratonia siliqua) e la vite (Vitis vinifera).
La prateria mediterranea ad ampelodesma, costituisce l'aspetto dominante del paesaggio vegetale della parte alta della Riserva; è rappresentata principalmente dalla disa (Ampelodesmos mauritanicus) e dal barboncino mediterraneo (Hyparrhenia hirta); accoglie inoltre specie endemiche quali il timo spinosetto (Thymus spinulosus), il giaggiolo siciliano (Iris pseudopumila), lo zafferanetto di Linares (Romulea linaresii), la speronella (Delphinium emarginatum) e la Silene sicula, nonché specie non comuni quali la esoterica mandragola autunnale (Mandragora autumnalis).
Sono state descritte oltre 40 specie endemiche, tra cui merita una segnalazione particolare il rarissimo limonio di Todaro (Limonium todaroanum) rinvenibile a 750 m di altezza sulle rupi di Monte Passo del Lupo, esclusivo dello Zingaro. Sono inoltre rinvenibili Limonium flagellare, endemico esclusivo nel tratto di costa compreso tra lo Zingaro e Balestrate; Helichrysum rupestre var. rupestre, Dianthus rupicola, Centaurea ucriae, Brassica bivoniana, Helichrysum pendulum, Seseli bocconi, Brassica drepanensis, Hieracium cophanense, Minuartia verna subsp. grandiflora, Lithodora rosmarinifolia, Convolvulus cneorum.
La Riserva ospita infine oltre 25 specie di orchidee tra cui l'orchidea a mezzaluna (Ophrys lunulata), endemica della Sicilia, e le sub-endemiche Orchis brancifortii, Ophrys oxyrrhynchos e Neotinea commutata.
Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980, l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale.
Con la legge regionale 98/81, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.
La Riserva ospita circa 670 taxa infragenerici vegetali, alcuni dei quali endemiche e rare. Di questi 502 sono Dicotiledoni, 153 Monocotiledoni 3 Gimnosperme e 10 Pteridofite. Di notevole interesse la flora lichenica che annovera per la Riserva 130 specie mentre per i muschi sono note 35 specie. Infine sono stati rilevati nel territorio della Riserva anche 27 specie di funghi (macromiceti) di cui la famiglia più rappresentativa è quella delle Tricholomataceae. Le specie fanerogamiche endemiche costituiscono il 6,3% ripsetto al totale delle specie della Riserva e l'1,6% rispetto alla flora della Regione. [1]
Sono rappresentati differenti ecosistemi mediterranei, parzialmente modificati da residui di attività agricole.
Il paesaggio originario era costituito in massima parte da foresta mediterranea sempreverde (foresta xerofila) le cui tracce sono tuttora rappresentate da zone di lecceta, dove trovano ospitalità piccole felci, ciclamini, cespugli di pungitopo (Ilex aquifolium), e, al limite ovest della Riserva, anche da frammenti di sughereta, testimonianza di quella formazione forestale a sughera oramai quasi del tutto scomparsa nel resto della Sicilia Occidentale.
L'aspetto attualmente più peculiare della Riserva è tuttavia la gariga a palma nana, che caratterizza ampie zone del paesaggio costiero e che in Contrada Zingaro, dove si trovano esemplari di Chamaerops humilis che raggiungono i 2-3 mt di altezza, assume rilevanza di macchia.
Il paesaggio predominante nelle zone costiere è quello della macchia bassa caratterizzata dallo sparzio villoso (Calycotome villosa), la ginestra odorosa (Spartium junceum), il timo selvatico (Thymus vulgaris), l'Erica multiflora, l'olivastro (Olea europea var.sylvestris) e l'euforbia arborea (Euphorbia dendroides). Sono presenti inoltre l'alloro (Laurus nobilis), la malva (Malva sylvestris), il cappero (Capparis spinosa), il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare). Tra le rocce affioranti si sviluppano il ranuncolo (Ranunculus rupestris), l'issopo (Hyssopus officinalis) e l'endemico Allium lehmani. Tra le specie introdotte per la coltivazione si annoverano infine il mandorlo (Prunus dulcis), il frassino da manna (Fraxinus ornus), il carrubo (Ceratonia siliqua) e la vite (Vitis vinifera).
La prateria mediterranea ad ampelodesma, costituisce l'aspetto dominante del paesaggio vegetale della parte alta della Riserva; è rappresentata principalmente dalla disa (Ampelodesmos mauritanicus) e dal barboncino mediterraneo (Hyparrhenia hirta); accoglie inoltre specie endemiche quali il timo spinosetto (Thymus spinulosus), il giaggiolo siciliano (Iris pseudopumila), lo zafferanetto di Linares (Romulea linaresii), la speronella (Delphinium emarginatum) e la Silene sicula, nonché specie non comuni quali la esoterica mandragola autunnale (Mandragora autumnalis).
Sono state descritte oltre 40 specie endemiche, tra cui merita una segnalazione particolare il rarissimo limonio di Todaro (Limonium todaroanum) rinvenibile a 750 m di altezza sulle rupi di Monte Passo del Lupo, esclusivo dello Zingaro. Sono inoltre rinvenibili Limonium flagellare, endemico esclusivo nel tratto di costa compreso tra lo Zingaro e Balestrate; Helichrysum rupestre var. rupestre, Dianthus rupicola, Centaurea ucriae, Brassica bivoniana, Helichrysum pendulum, Seseli bocconi, Brassica drepanensis, Hieracium cophanense, Minuartia verna subsp. grandiflora, Lithodora rosmarinifolia, Convolvulus cneorum.
La Riserva ospita infine oltre 25 specie di orchidee tra cui l'orchidea a mezzaluna (Ophrys lunulata), endemica della Sicilia, e le sub-endemiche Orchis brancifortii, Ophrys oxyrrhynchos e Neotinea commutata.
Zingaro Nature Reserve
Rieserva naturalle dello zingaro is the first natural reserve that has been set up in Sicily in May 1981. [1] it stretches along about 7 kilometers of unspoilt coastline of the Gulf of Castellammare and its mountain chain which is the setting of little bays and steep cliffs.
The Zingaro has a large variety and abundance of rare and endemic plants it also has a rich fauna. The existence of highly varied ecological niches gives a great diversity which is not easily found in others parts of the island. In the Zingaro at least 39 species of birds that nest and mate, mainly birds of prey, including the peregrine falcon, the windhover and the buzzard. The area has also a rich archaeological past, as in the spectacular Uzzo Grotto there was one of the first prehistoric settlements in Sicily. The reserve has a complex network of paths, shelters, water taps, picnic areas, museums, carpark, and other amenities; there are no roads and it can only be visited on foot.[2
The Zingaro has a large variety and abundance of rare and endemic plants it also has a rich fauna. The existence of highly varied ecological niches gives a great diversity which is not easily found in others parts of the island. In the Zingaro at least 39 species of birds that nest and mate, mainly birds of prey, including the peregrine falcon, the windhover and the buzzard. The area has also a rich archaeological past, as in the spectacular Uzzo Grotto there was one of the first prehistoric settlements in Sicily. The reserve has a complex network of paths, shelters, water taps, picnic areas, museums, carpark, and other amenities; there are no roads and it can only be visited on foot.[2
Zingaro Nature Reserve
Das Naturreservat Zingaro (ital. Riserva Naturale orientata dello Zingaro) ist ein regionales Naturreservat in der Provinz Trapani im Nordwesten Siziliens.
Als in den 1980er Jahren der Bau einer Autostraße entlang einer der landschaftlich schönsten Küstenstrecken von Castellammare del Golfo bis San Vito lo Capo geplant war, gab es erhebliche Bürgerproteste. Die Regierung lenkte daraufhin ein und errichtete Zingaro als erstes Naturreservat Siziliens. Das Reservat umfasst 1600 ha und einen ca. 7 km langen Küstenstreifen mit kleinen sandigen Buchten und rauhen Kalkfelsen. Die höchste Erhebung beträgt 914m. Das Karstgebiet wird durchzogen von schroffen Kalkfelsen und von vom Wasser ausgwaschenen Rinnen. Die mediterrane Flora wird geprägt von Oliven- und Johannisbäumen sowie Sagopalmfarn (Cycas revolta) und bietet etwa 40 verschiedene Vogelarten Lebensraum. Falken, Geier und Adler finden hier ideale Lebensbedingungen.
Als in den 1980er Jahren der Bau einer Autostraße entlang einer der landschaftlich schönsten Küstenstrecken von Castellammare del Golfo bis San Vito lo Capo geplant war, gab es erhebliche Bürgerproteste. Die Regierung lenkte daraufhin ein und errichtete Zingaro als erstes Naturreservat Siziliens. Das Reservat umfasst 1600 ha und einen ca. 7 km langen Küstenstreifen mit kleinen sandigen Buchten und rauhen Kalkfelsen. Die höchste Erhebung beträgt 914m. Das Karstgebiet wird durchzogen von schroffen Kalkfelsen und von vom Wasser ausgwaschenen Rinnen. Die mediterrane Flora wird geprägt von Oliven- und Johannisbäumen sowie Sagopalmfarn (Cycas revolta) und bietet etwa 40 verschiedene Vogelarten Lebensraum. Falken, Geier und Adler finden hier ideale Lebensbedingungen.
La Tonnara del Secco Un luogo incantato dove si torna indietro nel tempo
Tre chilometri a levante dell'abitato sorgono gli aristocratici edifici dell'antica Tonnara del Secco, le cui reti venivano calate a pochi metri dalla riva: catturava i grossi pesci pelagici che in primavera percorrevano le acque del golfo di Castellammare nella loro corsa per la riproduzione. Chi ha avuto la fortuna di assistere alle mattanze di San Vito ricorda che i proprietari se ne stavano con i loro ospiti comodamente seduti sul terrazzo del "Palazzotto" mentre a pochi metri di distanza la "ciurma" faceva mattanza. Le reti ormai non vengono calate più dal 1969, ma il luogo è ancora pieno di fascino ed i pescatori che lo frequentano raccontano volentieri le avventure della mattanza.
Accanto agli immobili della tonnara si possono ancora oggi ammirare i resti di antichissimi impianti di lavorazione del pesce, che risalgono al IV secolo prima di Cristo. Qui si lavorava il pesce - anche tonni - che nel mare prospiciente venivano catturati. Le vasche sono realizzate in cocciopesto e "in elevato", con una canaletta di scolo per lo scarico delle acque della lavorazione a mare.
Accanto agli immobili della tonnara si possono ancora oggi ammirare i resti di antichissimi impianti di lavorazione del pesce, che risalgono al IV secolo prima di Cristo. Qui si lavorava il pesce - anche tonni - che nel mare prospiciente venivano catturati. Le vasche sono realizzate in cocciopesto e "in elevato", con una canaletta di scolo per lo scarico delle acque della lavorazione a mare.
The tuna fishery of Secco, an enchanted world where you go back in time
Three miles east of living rise buildings of the aristocrats of Tuna Dry, whose nets were lowered a few meters from the shore: the large pelagic fish caught in spring roamed the waters of the Gulf of Castellammare in their race for reproduction . Who has had the good fortune to attend the slaughter of San Vito recalls that the owners were standing with their guests comfortably seated on the terrace of "Palazzotto" while a few meters away the "crew" was killing. The networks are now no longer decreased since 1969, but the place is still full of charm and fishermen who frequent gladly recount the adventures of the massacre. Besides the properties of the trap can still admire the remains of ancient fish processing plants , dating from the fourth century before Christ. Here we worked the fish - including tuna - were caught in the sea facing. The tanks are made of earthenware and "high", with a drainage channel to drain water processing at sea.
Der Thunfischfang Secco, eine verzauberte Welt, wo Sie gehen zurück in die Zeit
Drei Meilen östlich von lebenden Hochhäuser der Aristokraten von Tuna Dry, deren Netze gesenkt wurden ein paar Meter vom Ufer: die Großfische im Frühjahr gefangen streiften durch die Gewässer des Golfs von Castellammare in ihrer Rasse für die Reproduktion . Wer hat Vito hatte das Glück, zur Teilnahme an der San Schlachtung erinnert daran, dass die Besitzer waren zu stehen mit ihren Gästen Terrasse bequem sitzend auf dem "Palazzotto", während ein paar Meter entfernt die "Crew" war das Töten. Die Netze sind jetzt nicht mehr seit 1969 gesunken, aber der Platz ist immer noch voller Charme und Fischer, die häufig gerne erzählen die Abenteuer des Massakers. Neben den Eigenschaften der Falle kann noch bewundern die Überreste des antiken Fischverarbeitungsbetrieben , aus dem vierten Jahrhundert vor Christus. Hier arbeiteten wir die Fische - darunter Thun - wurden im Meer gefangenen konfrontiert. Die Tanks sind aus Steingut gefertigt und "high", mit einer Entwässerungsrinne zur Wasseraufbereitung auf See entwässern.